Visti da vicino 02 – 2

Visti da vicino 02

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Campione tessuto

Costantinopoli fu il primo significativo centro tessile in Europa. 

La seta era una delle merci più importanti dell’economia bizantina, usata dallo Stato sia come mezzo di pagamento che di diplomazia.

La seta grezza era comprata dalla Cina e confezionata in stoffe raffinate che spuntavano alti prezzi in tutto il mondo. In seguito, dei bachi da seta furono contrabbandati nell’Impero consentendo di produrre direttamente la materia prima, e il commercio della seta via terra divenne gradualmente meno importante. Dopo il regno di Giustiniano I, la manifattura e la vendita della seta divennero un monopolio imperiale: la seta veniva lavorata solo nei laboratori tessili imperiali e venduta agli acquirenti autorizzati.

Le sete bizantine erano caratteristiche per i colori brillanti, l’uso del filo d’oro e gli intricati disegni che si avvicinavano alla complessità pittorica del ricamo nelle stoffe tessute al telaio.

Bisanzio dominò la produzione di seta in Europa per tutto l’Alto Medioevo, fino alla fondazione dell’industria italiana della lavorazione della seta nel XII secolo e alla conquista e disgregazione dell’Impero bizantino nella Quarta Crociata (1204).

Delle cinque tessiture basilari usate nei centri tessili bizantini e islamici del Mediterraneo (tela, saia, damasco, lampasso e arazzo) il prodotto più importante era la saia composta sulla faccia della trama chiamata sciamito

Queste ricche sete (che valevano, letteralmente, tanto oro quanto pesavano) furono importanti armi politiche tra il IV e il XII secolo. 

Doni diplomatici di sete bizantine cementarono alleanze con i Franchi. Bisanzio garantì concessioni per il commercio della seta alle quattro repubbliche marinare (Venezia, Pisa, Genova e Amalfi) per assicurare ai propri territori supporto navale e militare.

Fonte Iconografica


Frammento tessile con motivo venatorio di matrice orientale
seta, metà XI sec.
Vikingskupshuset på Bygdøy, University of Oslo, Oslo

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Mostra a cura di:

Mostra promossa da:

Con la collaborazione scientifica di:

Coordinamento scientifico:
Alessio Francesco Palmieri-Marinoni

Testi di:
Orietta Ciccarelli, Rosanna Garavaglia, Paola Marabelli, Carla Marinoni Brusatori, Lucia Miazzo, Alessio Francesco Palmieri-Marinoni, Elena Settimini

Responsabile allestimento:
Arch. Anna Croci Candiani

Visite guidate:
Speaker e Guide del Palio di Legnano

COMMISSIONE PERMANENTE DEI COSTUMI DEL PALIO DI LEGNANO

Coordinatore scientifico Alessio Francesco Palmieri-Marinoni
Segretaria e Referente Settore Archivi Carla Marinoni Brusatori
Segretaria verbalizzante e organizzativa Greta Della Foglia

Settore Tessili Paola Marabelli
Settore Modellistica e Sartoria Storica Orietta Ciccarelli
Settore Ricamo Gian Luca Bovenzi
Settore Metalli e Conservazione Lucia Miazzo
Settore Museologia, Patrimonio e Politiche Culturali Elena Settimini
Settore Museografia Anna Croci Candiani
Settore Musicologia Rosanna Garavaglia
Settore Ricerche Iconografiche e Storico-artistiche Orietta Pinessi

RAPPRESENTANTI IN COMMISSIONE COSTUMI (2023)

Fabiana Monticelli, Sabrina Trabattoni – Contrada La Flora
Patrizia Di Rocco, Serena Colombo – Contrada Legnarello
Serenella Viespoli, Matteo Spadari – Contrada San Bernardino
Marina Camilletti, Maria Angela Fossati – Contrada San Domenico
Antonella Ruggiero, Elena Maria Zappa – Contrada San Magno
Stefania Gatti, Adele Tunesi – Contrada San Martino
Martina Rotondi, Rosanna Garavaglia – Contrada Sant’Ambrogio
Nicoletta Tognoni, Barbara Bragato – Contrada Sant’Erasmo