Visti da vicino teca 2

Visti da vicino

Teca 02

Stendardo di San Ot

La storia di questo progetto è legata alle attività culturali della nostra Contrada.
Nel 2019, in occasione della quinta edizione di conferenze dedicate al Medioevo, si tenne una “lectio magistralis” della più importante storica del tessuto e del ricamo medievale europea: Rosa Maria Martín i Ros, già direttrice del Museu Tèxtil i d’Indumentària di Barcellona.

Grazie alla lezione della studiosa catalana, abbiamo iniziato a pensare come realizzare un progetto veramente innovativo: la ricostruzione filologica di uno dei più antichi reperti tessili del XII secolo, ovvero lo “Stendardo di San Ot”.

Il progetto nasce con l’intento di completare una delle tre figure bizantine che caratterizzano la nostra sfilata: il Chrismonophoros, un anziano che, durante le battaglie, portava il “Chrismon”, l’emblema o l’immagine di Cristo a protezione dell’esercito.

Lavorare su questo progetto ha rappresentato una vera e propria sfida per la nostra Contrada.
Il disegno andava ricostruito per colmare i cedimenti e le lacune del tempo; bisognava determinare i punti di ricamo; era fondamentale restituire le cromie originali, così come si doveva comprendere la complessa ed articolata simbologia presente nelle fiamme, ovvero le parti inferiori dello stendardo.

Ma un elemento risultava ancora più importante: confrontarsi con la viva memoria di un artigiano del 1122.
Infatti, lo stendardo riporta un’informazione preziosa. Per la prima volta nella storia del ricamo, sul labaro è presente il nome della ricamatrice che l’ha realizzato – e verosimilmente donato: « ELISAVA ME FECIT », “Elisava mi ha creato”.

Nella ricostruzione, prima di procedere con qualsiasi attività, era fondamentale prendere coscienza e studiare minuziosamente l’abilità di una ricamatrice del XII sec.

Lo stendardo richiedeva che la mano fosse unica.
Così si è affidato il lavoro ad una sola Dama di Contrada, la quale ha dovuto impegnarsi in numerose prove di ricamo, verificate anche dalla studiosa di Barcellona, per poter giungere al risultato finale.
Un lavoro monumentale: 236 giorni di lavoro, per un totale di 1868 ore, per un ricamo interamente eseguito a mano rispettando, in ogni singolo dettaglio, l’originale.

Contrada Legnarello

Fonte Iconografica


Stendardo di San Ot [San Ottone]
Manifattura della Cattedarale di Seu d’Urgell, c. 1095-1122, lino e seta
Museo del Disseny, Barcellona
Num. Reg. MTIB 49422

Teca 01

Teca 02

Teca 03

Teca 04

Teca 05

Teca 06

Teca 07

Teca 08

Abito 01

Abito 02

Abito 03

Abito 04

Mostra a cura di:

Mostra promossa da:

Con la collaborazione scientifica di:

Coordinamento scientifico:
Alessio Francesco Palmieri-Marinoni

Testi di:
Orietta Ciccarelli, Rosanna Garavaglia, Paola Marabelli, Carla Marinoni Brusatori, Lucia Miazzo, Alessio Francesco Palmieri-Marinoni, Elena Settimini

Responsabile allestimento:
Arch. Anna Croci Candiani

Visite guidate:
Speaker e Guide del Palio di Legnano

COMMISSIONE PERMANENTE DEI COSTUMI DEL PALIO DI LEGNANO

Coordinatore scientifico Alessio Francesco Palmieri-Marinoni
Segretaria e Referente Settore Archivi Carla Marinoni Brusatori
Segretaria verbalizzante e organizzativa Greta Della Foglia

Settore Tessili Paola Marabelli
Settore Modellistica e Sartoria Storica Orietta Ciccarelli
Settore Ricamo Gian Luca Bovenzi
Settore Metalli e Conservazione Lucia Miazzo
Settore Museologia, Patrimonio e Politiche Culturali Elena Settimini
Settore Museografia Anna Croci Candiani
Settore Musicologia Rosanna Garavaglia
Settore Ricerche Iconografiche e Storico-artistiche Orietta Pinessi

RAPPRESENTANTI IN COMMISSIONE COSTUMI (2023)

Fabiana Monticelli, Sabrina Trabattoni – Contrada La Flora
Patrizia Di Rocco, Serena Colombo – Contrada Legnarello
Serenella Viespoli, Matteo Spadari – Contrada San Bernardino
Marina Camilletti, Maria Angela Fossati – Contrada San Domenico
Antonella Ruggiero, Elena Maria Zappa – Contrada San Magno
Stefania Gatti, Adele Tunesi – Contrada San Martino
Martina Rotondi, Rosanna Garavaglia – Contrada Sant’Ambrogio
Nicoletta Tognoni, Barbara Bragato – Contrada Sant’Erasmo